
Oscar Alessi è nato a Treviso nel 1963. Vive e lavora a Castelfranco V.to. Da sempre è dedito al disegno, ma solo negli anni duemila affina la tecnica. Contestualmente inizia a dedicarsi alla pittura che diventa il mezzo artistico predominante e dove sperimentare soluzioni espressive diverse. Partendo da immagini fotografiche di riviste, libri pubblicità ed altro, rielabora posizioni e figure per addentrarsi verso immagini psicologiche dell’uomo. L’interesse per i pittori o meglio le pitture rinascimentali e soprattutto i disegni di quell’epoca viene mano a mano sostituito da autori recenti pur rimanendo i primi motivo di continua ispirazione e confronto con tutta l’opera successiva. Attratto ed ispirato tra gli altri da Tiziano a Goya, passando per Schiele, Bacon, Arnulf Rainer e Gherard Richter, ed anche da autori fotografici come August Sander e Henri Cartier Bresson.
Numerose le mostre, tra queste:
Donna e Musa – Casa Dei Carraresi (TV),
Baculus – Palazzo Collicola – Arti Visive Spoleto (PG),
Umano Presenza Assenza – Palazzo Zenobio Collegio Armeno (VE),
Archivio Vinile – Galleria Françoise Calcagno, Ghetto (VE)
NOTA: Le immagini che da sempre cerco di produrre sono sempre e indissolubilmente legate all’uomo.
Sto chiarendo e sempre più’ definendo il mio soggetto, scomponendolo e ricercando il confine della figura e dell’astrazione. Sono convinto che questo è il mio lavoro, quello di cercare un punto dove finisce l’una e inizia l’altra e assieme si completano.
O.A.
NOTA: Umano, presenza assenza (Palazzo Zenobio , Scuola degli Armeni-Venezia)
il filosofo parlava dei ricordi percepiti come immagine di un tempo passato ,che per questo descrivono il nulla ,quello che non c’è. Allo stesso tempo pero’ sono pur sempre delle immagini e seppure astratte vivono , quindi sono. Tutto questo sembra combaciare con il mio lavoro , perché la cosa che mi incuriosisce ed attrae è che questi due aspetti (la parte fisica e tangibile del corpo umano e dall’altra, la parte immateriale ,Spirituale ,dei sensi e del non spiegabile) convivano interagendo ma dividendo allo stesso tempo l’essere che pero’ è uno. Tutto il vivere quotidiano sottopone la parte fisica di noi a un lavoro, ma cosa ne è della parte non tangibile e invisibile verso la quale e della quale tutti noi siamo costituiti e protesi? Quindi lo scopo di una vita , l’imponderabile, il ponderabile, la presenza e l’assenza
Non ho risposte e soprattutto è difficile solo seguire un ragionamento che puntualmente non da nessuna risposta se non filosofica.Io cerco di trasmettere la mia visione attraverso delle immagini dove i volti sono riconoscibili ma si scompongono ,perdono definizione e compostezza , appaiono in un’altra forma ,perché forse non siamo fatti realmente come ci vediamo .
Voglio sfruttare le colature , le sfumature i fondi che involontariamente si formano, convinto che tutto questo faccia parte del nostro universo (quello intangibile, astratto) e dall’altra condurre i miei segni per testimoniare la parte fisica e voluta del gesto umano. Uno dei miei pittori preferiti è Mark Rothko un astratto puro, ma mi piace moltissimo anche Ingres. Due apparentemente opposti ……..